Malattia di Parkinson

Il morbo di Parkinson è la quarta malattia neurologica degenerativa più comune degli anziani.

L’età media di insorgenza è di circa 57 anni.
Può esordire nell’infanzia o nell’adolescenza (parkinsonismo giovanile).

Eziologia e fisiopatologia

Nel morbo di Parkinson primitivo, si rileva uno spopolamento dei neuroni pigmentati della sostanza nera, del locus ceruleus e delle altre cellule dopaminergiche del tronco encefalico; la causa è sconosciuta. La malattia inizia generalmente dopo i 40 anni, aumentando nei gruppi di popolazione più anziani.

Sintomi e segni

Nel 50-80% dei pazienti, la malattia esordisce in modo insidioso, con tremore a riposo di una mano, a 4-8 Hz (movimento del confezionatore di pillole). Tale tremore è massimo a riposo, diminuisce durante il movimento e scompare col sonno; aumenta inoltre con le emozioni e la fatica.

Generalmente, sono maggiormente colpite le mani, le braccia e le gambe, secondo tale ordine. Possono anche essere interessate la mandibola, la lingua, la fronte e le palpebre, mentre la voce non viene coinvolta; molti pazienti accusano soltanto rigidità; il tremore è assente.

La rigidità è evolutiva e i movimenti rallentano (bradicinesia), diminuiscono (ipocinesia) e sono difficili da iniziare (acinesia).

Tali fenomeni possono causare dolore muscolare e sensazione di affaticamento. La faccia diventa amimica come una maschera, con bocca aperta, rarità dell’ammiccamento e fissità dello sguardo. Tale quadro potrebbe essere confuso con uno stato depressivo. L’andatura è incurvata in modo caratteristico (camptocormia).

Il paziente inizia a camminare con difficoltà, muovendosi prima con passi piccoli ed esitanti, con le braccia flesse, addotte e non ondeggianti e il tronco lievemente piegato in avanti; i passi possono diventare improvvisamente più veloci e il paziente comincia improvvisamente a correre per evitare la caduta in avanti (festinazione).

La perdita dei riflessi posturali, provoca la tendenza a cadere in avanti (propulsione) e all’indietro (retropulsione), quando viene spostato il centro di gravità. La voce diventa ipofonica e spesso si accompagna a una caratteristica disartria monotona, balbettante. L’ipocinesia e la diminuzione del controllo della muscolatura distale esitano nella micrografia e in una crescente difficoltà nelle attività quotidiane. La demenza può manifestarsi in circa 50% dei pazienti e anche la depressione è frequente.

Si possono osservare segni di disfunzione del sistema nervoso autonomo (p. es., seborrea, costipazione, ritenzione urinaria e ipotensione ortostatica). La forza muscolare è generalmente conservata, anche se può essere diminuita la capacità di eseguire rapidamente i movimenti. I riflessi sono normali ma difficili da evidenziare in presenza di rigidità o tremore.