Disturbo di Conversione

Sintomi fisici causati da un conflitto psichico, convertiti inconsciamente in sintomi simili a quelli di un disturbo neurologico.

Il disturbo di conversione tende a insorgere nell’adolescenza o nella prima età adulta ma può manifestarsi a qualsiasi età. Sembra abbastanza più comune nel sesso femminile.
Sintomi isolati di conversione che non soddisfano pienamente i criteri per il disturbo di conversione o per un disturbo di somatizzazione sono di riscontro comune nella pratica clinica non psichiatrica.

Sintomi e diagnosi

Per definizione, i sintomi si manifestano in maniera inconscia e sono limitati a quelli che suggeriscono un disturbo neurologico (di solito, compromissione della coordinazione o dell’equilibrio, debolezza, oppure paralisi di un braccio o di una gamba, o ancora perdita della sensibilità in un parte del corpo).

Gli altri sintomi comprendono le pseudoconvulsioni; la perdita di uno dei sensi specifici, come la vista (cecità, visione doppia) o l’udito (sordità); l’afonia; le difficoltà nella deglutizione; la sensazione di groppo in gola; e infine la ritenzione urinaria.

Generalmente, l’esordio dei sintomi è collegato a eventi stressanti di tipo sociale o psicologico. Il sintomo deve essere clinicamente significativo; cioè, deve creare abbastanza sofferenza da disturbare il funzionamento del paziente nell’area sociale, in quella lavorativa o in un’altra area importante. Un paziente può avere un episodio singolo o episodi sporadici; di solito, gli episodi sono brevi.