Disturbi Psicosessuali
I disturbi psicosessuali comprendono le disfunzioni sessuali (la più comune forma di disturbo psicosessuale osservato nella pratica medica), i disturbi dell’identità di genere e le parafilie.
Le norme approvate di comportamento e di atteggiamento sessuale variano grandemente a seconda del contesto sociale e culturale.
La masturbazione, un tempo considerata diffusamente come una perversione e come causa di disturbi mentali, oggi viene riconosciuta come un’attività sessuale normale durante tutta la vita; è da considerare un sintomo solo quando inibisce il comportamento sessuale con un partner, se è eseguita in pubblico o se è così compulsiva al punto da causare sofferenza.
Circa il 4-5% della popolazione è omosessuale per tutta la vita. Dal 1973, l’Associazione Psichiatrica Americana (APA) non ha più considerato l’omosessualità come un disturbo. Come l’eterosessualità, l’omosessualità deriva da fattori biologici e ambientali complessi, che conducono a una preferenza pressoché inevitabile nella scelta del partner sessuale.
Per molti non è una questione di scelta. Nondimeno molte persone, medici compresi, considerano l’omosessualità immorale e peccaminosa, e un’intensa avversione per l’omosessualità da parte di un medico (omofobia) può interferire con la cura adeguata degli omosessuali.
Un’attività sessuale frequente con molti partner, spesso occasionali, é indice di una diminuita capacità di sostenere il rapporto di coppia.
La paura dell’AIDS ha provocato una diminuzione degli incontri sessuali casuali. La maggior parte delle culture scoraggia la sessualità extraconiugale, ma accetta i rapporti prematrimoniali come normali.