Disturbo Dissociativo dell’Identità (Disturbo di personalità multipla)

Disturbo caratterizzato da due o più identità o personalità, che alternativamente prendono il sopravvento nel comportamento del soggetto.

È presente un’amnesia che comporta l’incapacità di ricordare importanti informazioni personali correlate ad alcune delle identità. L’amnesia non è uniforme in tutte le personalità; ciò che è sconosciuto a una personalità può essere noto a un’altra.
Alcune personalità sembrano conoscere le altre e interagire con esse in un elaborato mondo interiore. Per esempio, alcune personalità di cui la personalità A è inconsapevole possono essere a conoscenza della personalità A e sapere ciò che fa, come se osservassero il suo comportamento.

Altre possono essere inconsapevoli della personalità A oppure esserne a conoscenza, ma non avere contemporaneità di coscienza (la consapevolezza simultanea degli eventi da parte di più di una personalità) con essa.

Il disturbo dissociativo dell’identità è grave e cronico e può condurre a disabilità e invalidità. È associato a un’elevata incidenza di tentativi di suicidio ed è ritenuto il disturbo mentale con maggiori probabilità di esito in suicidio.

Eziologia

Il disturbo dissociativo dell’identità viene attribuito all’interazione di numerosi fattori, tra cui: gli stress insostenibili; la funzione dissociativa (comportante la capacità di dissociare i propri ricordi e percezioni, o la propria identità, dalla consapevolezza conscia); la fissazione difensiva alle normali tappe evolutive; nell’infanzia, la mancanza di sufficiente accudimento e compassione in risposta alle esperienze dolorose, oppure la mancanza di protezione contro nuove esperienze insopportabili.

I bambini non nascono con il senso dell’unità dell’Io, che si sviluppa successivamente da molte fonti ed esperienze. Lo sviluppo dei bambini con gravi maltrattamenti viene ostacolato e molte parti di ciò che sarebbe confluito in un’identità relativamente unificata restano separate.